domenica 21 giugno 2009

Incarichi Professionali nella Pubblica Amministrazione

L'applicazione delle legge sugli appalti 163/2006 sarà sempre più applicata nella Pubblica Amministrazione e invece di affidare incarichi a singoli professionisti (vedi legge 165/01) sarà preferibile sviluppare bandi di gara e aggiudicazioni a chi ince la gara. Quindi verranno favorite le Società invece che i singoli Professionisti o Studi Associati.

Preparatevi, ma la tendenza sarà sempre più questa, la legge sugli appalti 163/06 sarà sempre più applicata a differenza della legge 165/01 sugli incarichi professionali. I suggerimenti arrivano dalla comunità economica europea.

Cioè la legge 163/06, sviluppata su direttive CEE, è democratica, trasparente, permette la concorrenza ed esclude i mafiosi e gli indagati, cioè chiunque non mafioso o non indagato può partecipare alle gare. Inoltre un libero professionista con P.iva, basta che si iscrive alla Camera di Commercio e diventa DITTA INDIVIDUALE quindi può partecipare alle gare. Mentre la 165/01 art. 7, sarà sempre meno utilizzata, o al massimo sarà utilizzata di Enti di Ricerca (Es. CNR), Università etc.. per conferire incarichi cococo a 1000 euro/mese.

Purtroppo la CEE ha trascurato il fatto che in Italia le leggi si interpretano e si applicano sempre per un proprio beneficio o beneficio di pochi.
Quindi la Regione Veneto ha applicato regolarmente come prevede la legge 163 e siccome la legge 163 non dice o è poco chiara sui requisiti che devono avere i partecipanti, hanno definito a loro discrezione che il fatturato di 1.800.000 è giusto per questo tipo di attività.

A questo punto non c’è niente da fare. L’alternativa è creare una Società e concorrere così come prevede la legge.

Per chi ha una ditta individuale può partecipare utilizzando l’AVVALIMENTO oppure associandosi in un CONSORZIO di Ditte Individuali e/o Srl.

Chi ha voglia di guadagnare più di 1.500 euro/mese come dipendente, deve creare una società, vincere le gare, sfruttare e malpagare i dipendenti, etc…

Purtroppo la realtà è questa.

Saluti
Ciro Fanigliulo

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